Autismo Scopri come Sitterabile in Italia offre supporto specializzato alle famiglie con bambini autistici, attraverso servizi di babysitting adatti alle esigenze uniche di ogni bambino.

Autismo: Sintomi, storia e interventi

Ralph e l'autismo: Storia di un bambino senza diagnosi

Ciao! Se sei un genitore di un bambino con autismo o sospetti che tuo figlio possa averlo, sei nel posto giusto. In questo articolo, esploreremo i sintomi di autismo e i primi passi che genitori possono intraprendere per aiutare il loro bambino or bambina a crescere e svilupparsi al meglio delle sue capacità.


Per iniziare, ti racconterò la storia straordinaria di Ralph e Margaret, una famiglia dell’ottocento che ha affrontato l’autismo con amore e preoccupazione. Ti invito a immergerti in questo racconto e vedere se trovi rispecchiate le tue esperienze e le tue emozioni. Questa storia potrebbe essere un punto di partenza per comprendere meglio come affrontare questa sfida con amore, dedizione e la giusta guida.imprevedibili e faticosissime, è cruciale trovare un momento per organizzare e pianificare la settimana della famiglia.

Sitterabile: servizi di babysitting per bambini con autismo in Italia.

Questa storia offre uno sguardo intimo sulle sfide e le gioie di crescere un bambino con autismo in un’epoca diversa. Era l’anno 1877, durante l’epoca vittoriana, quando Ralph Sedgwick giaceva nella sua culla, avvolto in un lenzuolo bianco e croccante per evitare di aggirarsi. La luce filtrava dalla grande finestra all’estremità della sala dell’ospedale, mentre Ralph muoveva i suoi piccoli dita tra gli occhi e la luce, ignaro dell’avvicinarsi del Dr. Dickinson e di una giovane infermiera. Il dottore osservava attentamente Ralph, di due anni e mezzo, mentre il bambino sembrava assorto nei suoi pensieri, guardando i raggi di luce con le dita.


Margaret, la madre di Ralph, lo aveva portato al Great Ormond Street Hospital a Londra, preoccupata per i suoi sviluppi. Margaret e suo marito provenivano da una famiglia operaia di Islington, e la vita era una lotta costante per far fronte alle spese e alle necessità della crescente famiglia. Il piccolo Ralph, fin dai primi giorni, aveva mostrato segni di salute precaria.


La madre di Ralph raccontava al medico delle sue preoccupazioni, dei suoi sforzi per nutrire il bambino e dei problemi intestinali che lo affliggevano fin dai primi mesi. Ralph, il loro primo figlio, non aveva seguito i passi tipici dei bambini della sua età. Non aveva iniziato a camminare, preferendo restare vicino alla finestra, osservando il mondo esterno con uno sguardo lontano.


Il Dr. Dickinson ascoltava attentamente, facendo domande e prendendo note, cercando di comprendere la situazione di Ralph. Quando il padre di Ralph chiese se c’era qualcosa che potesse fare per il bambino, il dottore rispose con cautela che avrebbero tenuto Ralph in osservazione per vedere se c’era qualche miglioramento.


E così, Ralph rimase all’ospedale per alcuni giorni, sottoposto a un regime di cure e a un ambiente più salutare. Quando i suoi genitori tornarono a prenderlo, la situazione non era cambiata.


Questo è uno fra tanti casi raccolto dal Dottor Dickison e riportati nel libro “Autism: A Social and Medical History”, di Mitzi Waltz.


Da allora molta strada al trattamento dell’autismo è stata fatta. Dall’epoca di Ralph a oggi, l’Italia ha visto notevoli avanzamenti nella comprensione e nel trattamento dell’autismo.


In modo specifico, ti voglio presentare le conclusioni tratte da uno studio con 144 madri ed il loro bambini, effettuato presso la Al Manhal University of Saudi Arabia.

Rilevare Precocemente i Segni di Autismo nei Bambini: Un Approccio Cruciale

Rilevare precocemente i segni di autismo nei bambini. Questo è un passo cruciale per gestire al meglio il disturbo dello spettro autistico del tuo bambino e aiutarlo a svilupparsi in modo più ottimale (ASD). Questo dato è in linea con studi precedenti che indicano il genere come un fattore di rischio significativo.

Differenze di Genere nell'Autismo e Fattori di Rischio Emergenti

È importante sapere che l’ASD è più comune nei maschi rispetto alle femmine, con und proporzione di 7:1. Questo genere è condierato un fattore di rischio significativo.

Variabili socio demografiche e stato di salute della madre

Nel presente studio, non sono emerse differenze significative tra i partecipanti con autismo e il gruppo di controllo per quanto riguarda lo stato di salute della madre durante la gravidanza, la durata della gravidanza e la modalità del parto e la classe sociale di appartenenza. In alcune ricerche precedenti, contrariamente ai risultati ottenuti in questo studio, si era evidenziato una maggiore incidenza di parti prematuri nei casi di ASD.

Ruolo dell'Allattamento al Seno e Sue Implicazioni

L’allattamento al seno è stato studiato come un possibile fattore importante, con alcune ricerche che suggeriscono che potrebbe avere un impatto sull’ASD. Tuttavia, i nostri risultati non hanno confermato questo legame.

Predittori Linguistici per l'Identificazione Precoce di ASD

Il linguaggio è una parte cruciale dello sviluppo e abbiamo individuato alcuni segnali precoci che possono indicare ASD. Questi segnali includono l’uso degli sguardi, dei gesti, dei suoni e delle parole.

È importante considerare che i bambini bilingui, in genere, iniziano a parlare più tardi rispetto ai bambini monolingui. Allo stesso modo, le femmine solitamente raggiungono le prime tappe del linguaggio prima dei maschi. Queste differenze di sviluppo linguistico dovrebbero essere prese in considerazione quando si valutano i segnali precoci di ASD e si cercano aiuto professionale per una diagnosi accurata.

Segnali Precoci di autismo nei Bambini Partecipanti

I bambini nel nostro studio hanno mostrato diversi segnali precoci di ASD. Questi segnali includono la mancanza di espressioni calorose e gioiose con lo sguardo, difficoltà nell’attirare l’attenzione condivisa e interazioni limitate con i giocattoli. Riconoscere i segni precoci dell’autismo e accedere a interventi tempestivi è fondamentale per le famiglie italiane per garantire il migliore sviluppo possibile ai loro bambini.

Che fare dopo la diagnosi di autismo: Conosci il modello Spinner

Ora, dopo una diagnosi di autismo, è importante sapere cosa fare. Ti voglio presentare un modello di approccio per organizzare gli interventi per il tuo bambino con autismo, che attualmente utilizzo e sta portando degli ottimi risultati con le famiglie con le quali lavoro. Questo modello si chiama “Spinner”.

Il Modello Spinner ed i suoi elementi portanti

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La Valutazione: Guarda da Vicino e Comprendi

È essenziale iniziare con una valutazione attenta del bambino per comprendere meglio le sue esigenze. Questo processo aiuta a determinare se ci sono segni di autismo e quali tipi di supporto potrebbero essere utili per il bambino e la sua famiglia. Durante questa fase, potrebbe essere prezioso tenere un diario in cui annotare comportamenti specifici o eventuali disagi del bambino. Questo registro può essere di grande aiuto durante le visite con il neuropsichiatra e altri specialisti. Ricorda che è sempre consigliabile non arrivare dal medico con una diagnosi predefinita. Se ci sono dubbi sulla diagnosi o sul percorso da seguire, non esitare a cercare un secondo parere. Questa fase può risultare complessa, ma è importante mantenere la speranza e essere pazienti.

Intervento: Lavoriamo per il Bambino

Dopo la valutazione, si passa all’intervento personalizzato per aiutare il bambino. Questo può includere varie attività, terapie specifiche, o supporto personalizzato a scuola. È comune che i genitori si trovino indecisi su quale percorso terapeutico scegliere. È importante ricordare che finché non si prova, non si può sapere cosa funzionerà meglio per il proprio bambino. Dare tempo al percorso terapeutico è cruciale prima di decidere se continuare o meno. Da educatrice, ho notato che spesso servono almeno 8 mesi di terapia con cadenza settimanale per avere un’idea se il percorso sta dando risultati. Alcune terapie, come l’ABA, potrebbero portare risultati tangibili solo dopo circa un anno di trattamento continuativo. È fondamentale considerare che la durata, l’intensità del trattamento, e le caratteristiche specifiche del bambino influenzano i risultati della terapia. Quindi, è un percorso che richiede pazienza e costanza, ma che può portare a grandi progressi nello sviluppo del bambino.

Educazione: Il Ruolo Cruciale dell’Educatore e dell’Insegnante di Sostegno

Garantire che il bambino impari nel modo più funzionale per lui è di importanza vitale. Questo implica la presenza di insegnanti specializzati, attività personalizzate e risorse mirate che facilitino il processo di apprendimento. In questo contesto, l’educatore e l’insegnante di sostegno emergono come figure centrali nel percorso di crescita di un bambino con autismo. Sono professionisti dotati delle competenze necessarie per lavorare sia sugli aspetti relazionali che su quelli di apprendimento del bambino.

L’educatore, simile a un fisioterapista che supporta il bambino nel suo sviluppo fisico e di movimento, si concentra sull’aspetto relazionale. Questo è fondamentale poiché aiuta il bambino a interagire con il mondo circostante in modo significativo e costruttivo. Contrariamente a un semplice babysitter, l’educatore si impegna a stabilire obiettivi e strategie che possano favorire la crescita e lo sviluppo del bambino in modo efficace, anche durante le ore in cui non è presente fisicamente.

È consigliabile verificare con l’assistente sociale del Comune quante ore di intervento da parte di un educatore e di un insegnante di sostegno possono essere messe a disposizione per il tuo bambino, sia a casa che a scuola. Nel caso in cui le ore di educazione a domicilio non siano sufficienti per coprire le necessità del bambino, potrebbe essere utile considerare l’opzione di contattare un libero professionista per integrare il supporto già in atto. In questo modo, si crea un ambiente di apprendimento completo e personalizzato che tenga conto delle specifiche esigenze e delle potenzialità del bambino con autismo.

Consulenza e Advocacy: Supporto alla Famiglia di bambini con autismo

La consulenza è un valido supporto per la famiglia, che potrebbe avere bisogno di aiuto extra per affrontare le sfide legate all’autismo del bambino. Mentre molte famiglie si rivolgono all’assistente sociale del proprio Comune, è importante considerare l’opzione di un consulente familiare dedicato. Questi professionisti sono in grado di seguire da vicino la famiglia e dialogare con l’equipe che si occupa del bambino. Solitamente richiedono una tariffa annuale, simile a un commercialista, ma offrono un supporto continuativo e personalizzato su benefici, agevolazioni, e altre opportunità terapeutiche. Il pagamento per questo servizio può spesso essere detratto nella dichiarazione dei redditi, rendendolo un investimento prezioso per la famiglia.

Advocacy: Garantire i Diritti del Bambino

L’advocacy è fondamentale per garantire che il bambino abbia accesso a tutti i diritti e le risorse necessarie per una vita sana e felice. È un impegno continuo per sostenere il benessere e lo sviluppo del bambino, assicurandosi che le sue esigenze siano sempre al centro dell’attenzione.

In Breve

Affrontare l’autismo richiede un approccio olistico, coinvolgendo valutazione, intervento personalizzato, educazione, consulenza, e advocacy. Con il giusto team di supporto e l’impegno costante, possiamo creare un ambiente inclusivo e sostenibile per i nostri bambini con autismo, offrendo loro le migliori opportunità di crescita e sviluppo. La società di oggi offre maggiori risorse e supporto per le famiglie e i bambini affetti da autismo, evidenziando l’importanza di un approccio inclusivo e informato.


Per Concludere

Cercare aiuto professionale è cruciale per garantire che il tuo bambino con autismo abbia accesso alle migliori opportunità di crescita e sviluppo. Coinvolgere educatori specializzati e consulenti familiari può essere una decisione che cambia la vita, offrendo al tuo bambino le risorse e il supporto di cui ha bisogno per raggiungere il suo pieno potenziale.

Ricorda, ogni bambino è unico e ha bisogno di un approccio personalizzato per crescere felice e sano. Con il giusto team di supporto, insieme possiamo creare un ambiente più inclusivo e sostenibile per i nostri bambini con autismo.

La costanza e la pazienza al momento giusto ripagano.

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Sindrome di Down: la guida pratica per i neogenitori

Affrontare la Sindrome di Down è un percorso unico e ricco di sfide, ma anche di opportunità e crescita. In questo articolo esploreremo insieme le varie sfaccettature di questa condizione genetica, fornendo informazioni dettagliate e consigli pratici per un sostegno emotivo e una crescita positiva da parte dei genitori e del bambino.

Conoscere la sindrome di Down

La sindrome di Down è una delle cause più comuni di disabilità intellettiva nel mondo, caratterizzata da una copia extra del cromosoma 21. Questo fenomeno, noto come trisomia 21, porta a una serie di caratteristiche fisiche molto specifiche, come il viso rotondo, gli occhi allungati e obliqui, un naso e orecchie più piccoli, bassa statura, scarso tono muscolare e mani tozze.

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Cause e fattori della sindrome di Down

La sindrome di Down può verificarsi in qualsiasi ambiente familiare e non è legata a fattori come colore della pelle, razza o religione. La frequenza di queste anomalie aumenta con l’età della madre, con valori crescenti a partire dai 35 anni. È importante notare che la sindrome di Down non è mai colpa di nessuno e non è legata a comportamenti o alimentazione specifici durante la gravidanza.

Cause fisiche ed immunologiche

Le persone con sindrome di Down presentano caratteristiche fisiche distintive, come gli occhi a mandorla, una bassa tonicità muscolare, mani e dita tozze, e orecchie con lobi di inserzione bassi. Il loro sistema immunitario può essere compromesso, rendendoli più suscettibili a certe malattie.

Una breve storia ed i progressi nella sindrome di Down

La sindrome prende il nome dal medico britannico John Langdon Down, che ne fece una descrizione nel 1866. Nel 1958 è stata identificata la causa genetica nella trisomia del cromosoma 21. Dai primi anni ’80, linee guida per il trattamento e la gestione della sindrome sono state sviluppate, migliorando significativamente la prognosi e la qualità di vita delle persone con la sindrome di Down.

Il cromosoma in più e la trisomia 21

Per qualche ragione ancora non scientificamente spiegata, durante la formazione dell’embrione, l’ovulo femminile o lo spermatozoo maschile possono presentare 24 cromosomi anziché i consueti 23. Quando questi si uniscono agli altri 23 della cellula embrionale, si ottengono 47 cromosomi totali. Questo cromosoma extra appare nel paio numero 21, dando così origine alla sindrome di Down, conosciuta anche come trisomia del 21. Questa condizione genetica si verifica in circa uno su ogni 700 nati, indipendentemente da razza, paese, religione o condizione economica della famiglia.

Prospettive di vita e opportunità per bambini con la sindrome di Down

Grazie ai progressi nella ricerca e ai cambiamenti nella società, le persone con sindrome di Down hanno oggi la possibilità di raggiungere una buona autonomia. Molti completano con successo gli studi superiori e possono svolgere un lavoro retribuito o seguire un percorso universitario. L’intervento precoce, le cure mediche adeguate, un ambiente familiare solidale e una formazione professionale sono tutti fattori che contribuiscono al loro sviluppo positivo.

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Le fasi dopo la scoperta di avere o essere in attesa di un figlio con la sindrome di Down

Quando i genitori ricevono la notizia della sindrome di Down del loro bambino, spesso attraversano diverse fasi emotive. Dalla negazione alla rabbia, alla tristezza e infine all’accettazione, è un percorso personale che richiede supporto e comprensione. È importante chiedere aiuto professionale per un sostegno emotivo nel processo di elaborazione del lutto per l’immagine ideale del bambino e per comprendere come meglio stimolare il tuo piccolo. Cerca un’associazione nella tua zona che offra un gruppo di genitori e fratelli/sorelle vicino a te, per condividere esperienze e ricevere sostegno reciproco. 

“Anche in aereo prima di decolare, la hostess indica ai passeggeri di mettere prima la maschera dell’ossigeno su se stessi per poi aiutare gli altri, incluso l’infante.”

Supporto ai genitori di figli con la sindrome di Down in Italia

In Italia, il supporto ai genitori che affrontano la sindrome di Down è fondamentale per navigare le sfide quotidiane. Numerose associazioni offrono risorse, incontri, e attività per famiglie, mirate a promuovere l’inclusione e il benessere. Dal sostegno psicologico all’assistenza educativa e legale, le famiglie possono accedere a una vasta gamma di servizi. Queste risorse sono progettate per informare, sostenere e potenziare i genitori, aiutandoli a costruire una rete di supporto solidale che favorisca lo sviluppo e l’integrazione dei loro figli nella società. Per trovare supporto per la sindrome di Down in Italia, esistono piattaforme come Sitterabile, che offre servizi specializzati, inclusi babysitter formati per assistere bambini con sindrome di Down. Questi servizi mirano a fornire alle famiglie assistenza qualificata, comprendendo le esigenze specifiche dei bambini e promuovendo un ambiente sicuro e stimolante per il loro sviluppo.

La ricerca scientifica sulla sindrome di Down

Essendo una mutazione genetica, la sindrome di Down non deve essere considerata una malattia; tuttavia, uno studio scientifico recente ha evidenziato la possibilità di inattivare la terza copia del cromosoma 21 utilizzando specifici geni a RNA, correggendo così gli schemi anomali di crescita e differenziazione tipici delle cellule dei soggetti con sindrome di Down. Questo potrebbe avere effetti significativi sulla funzionalità delle cellule, sebbene ulteriori ricerche siano necessarie.

In definitiva, la sindrome di Down presenta sfide uniche, ma grazie ai progressi nella ricerca e nelle strategie di gestione, offre nuove speranze e opportunità per una vita piena e soddisfacente per coloro che ne sono affetti e per le loro famiglie.

Ricorda sempre che ogni persona con sindrome di Down è un individuo unico, con il proprio potenziale e personalità, e che l’amore e il sostegno della famiglia sono fondamentali per il suo benessere e lo sviluppo delle sue potenzialità.

FONTE: DOWN 21 e MOVIMENTODOWN

Assistenza Specializzata e Innovazione Sociale e vita indipendente per persone con disabilità1

Assistenza Specializzata e Innovazione Sociale: Un Dialogo con Māris Grāvis

Nel mondo dell’assistenza ai minori con disabilità, l’innovazione e la personalizzazione dei servizi rappresentano la chiave per una vita più ricca e indipendente. Sitterabile, la nostra azienda specializzata nella mediazione tra famiglie, professionisti e babysitter per bambini con disabilità, si avvicina a realtà associative di spicco nel settore per condividere e ispirare con pratiche innovative. Tra queste, spicca l’Associazione Riga City Child and Disability Care, guidata dal presidente Māris Grāvis, la quale si impegna nell’erogazione di servizi sociali per persone con disabilità intellettive, accompagnandole dalla riabilitazione infantile fino all’età adulta verso una vita soddisfacente.

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Suelen, fondatrice di Sitterabile, ci introduce all’importanza di dialogare con realtà come quella di Māris per comprendere al meglio come affrontare le sfide quotidiane che le famiglie e i loro bambini con disabilità incontrano. L’associazione di Māris è un esempio fantastico di come, attraverso servizi dedicati e un approccio personalizzato, sia possibile fare una differenza significativa nella vita di queste persone.

Suelen: Come è nata l'idea di questa associazione?

Māris: Tutto è iniziato 30 anni fa, quando tre madri cercavano una soluzione ai loro problemi. Si trovavano di fronte alla prospettiva di non sapere come gestire il futuro dei loro figli con gravi disabilità mentali dopo la scuola. Così, nacque l’idea di creare un centro diurno, un luogo dove i giovani potessero trascorrere il tempo sotto supervisione, permettendo ai genitori di lavorare. Nel 1994, abbiamo inaugurato il primo centro diurno in Lettonia per persone con disabilità intellettive.

Suelen: Quali attività vengono proposte ai partecipanti?

Māris: Inizialmente, era un esperimento. Un giorno decidemmo di provare con un gruppo di teatro, il giorno dopo con la musica. L’obiettivo era scoprire quali attività piacessero di più e, giorno dopo giorno, abbiamo compreso l’importanza di una routine quotidiana per la salute mentale di tutti. Ora, le nostre giornate sono ben organizzate, iniziano con attività routinarie come laboratori di riciclo della carta e si concludono con opzioni più ricreative come il cinema o la musica.

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Suelen: Che tipo di staff è necessario in un'organizzazione come la tua?

Māris: Ogni servizio sociale è pianificato da un assistente sociale, supportato da riabilitatori e assistenti sociali, a seconda delle esigenze dei partecipanti. Abbiamo anche insegnanti per attività specifiche e terapisti per esigenze particolari. Ma ciò che realmente fa la differenza è la passione e l’impegno di ciascuno nel nostro team.

Suelen: Qual è la situazione attuale nelle scuole per bambini con disabilità?

Māris: Trent’anni fa, questi bambini frequentavano solo scuole speciali. Oggi, la situazione è cambiata: abbiamo programmi speciali in scuole regolari con assistenti dedicati. La nostra legge prevede che ogni bambino abbia la possibilità di frequentare una classe regolare, purché la scuola possa organizzare un’assistenza adeguata. Questo è ancora oggi la nostra più grande sfida.

Suelen: Come viene finanziata l'associazione?

Māris: In Lettonia, il servizio basato sulla comunità per le persone con disabilità intellettive è finanziato dal comune, e i servizi sono gratuiti per i partecipanti. La maggior parte del nostro budget proviene quindi dal finanziamento comunale, con una piccola parte dallo stato.

Suelen: Ho notato che in un altro centro c'era un partecipante che si occupava del giardino e faceva tutte le pulizie. Tutti svolgono gli stessi compiti o si alternano durante la settimana?

Māris: Abbiamo compiti quotidiani e assegniamo a ciascuno quello che deve fare. Ad esempio, ci sono il lavoro in cucina e quello nel giardino. Poi ci sono gli “workshop della felicità”, dove si svolgono delle attività artistiche o di artigianato. Ogni giorno ci sono due possibilità: se ti piace un lavoro in particolare, puoi dedicarti a quello. Per esempio, se ami lavorare in giardino, puoi farlo per tutta l’estate e l’autunno senza doverti occupare di altri compiti. Ma se non ti piace nulla, ti verranno assegnati dei compiti che cambiano in base al gruppo a cui sei stato inserito in quella determinata giornata. In ogni centro, appunto, ci organizziamo in gruppi di persone che partecipano e fanno tutte le attività,imparando tutto ciò che è necessario per la vita reale così come lavare i piatti, aiutare in cucina, pulire le stanze e così via.

Ad esempio, qui da noi, Martin, un ragazzo, è addetto alle pulizie. Ha iniziato come membro del gruppo, gli piaceva pulire e lo faceva così bene che abbiamo capito che poteva essere assunto, diventando parte del nostro staff. Non abbiamo bisogno di altro personale pagato per le pulizie. Può decidere di partecipare come tutti gli altri alle varie attività, ma nel suo compito principale riceve uno stipendio per qualcosa di concreto. Un altro esempio simile è il nostro staff che cucina il pranzo e lo consegna per essere servito nella mensa di un’azienda esterna. Loro erano dei semplici partecipanti, poi abbiamo notato che li piaceva cucinare e che erano anche bravi. Così li abbiamo proposto di diventare parte dello staff. Oggi lavorano solo in cucina e sono stipendiati.

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Suelen: Ci sono esperienze di trasformazione significative al centro che potrebbe condividere, dove individui sono passati da una vita di dipendenza a una di indipendenza?

Māris: Sì, Ricordo un episodio in Lettonia, dove un grande istituto isolato ospitava persone con disabilità intellettive. Un giorno, il governo ha deciso di chiuderlo, permettendo ai residenti di trasferirsi a Riga. Noi allora, abbiamo offrito a loro la possibilità di aderire ai nostri programmi per iniziare un percorso verso l’autonomia.

Tra loro, c’era una giovane donna che aveva trascorso tutto il suo tempo in isolamento, senza comunicare o mostrare interesse per qualsiasi attività. Si limitava a dormire o rimanere seduta, senza alcuna aspettativa di cambiamento. Nonostante le sue resistenze iniziali, si è unita alla nostra comunità residenziale. Sorprendentemente, dopo solo quattro mesi con noi, la ragazza ha iniziato a fare la spesa da sola. Entro un anno e mezzo, mostrò interesse per i trasporti pubblici, e con il nostro supporto, imparò a utilizzarli autonomamente.

Il suo percorso di crescita ha continuato con la partecipazione attiva a un laboratorio e, successivamente, con l’ingresso in un gruppo sportivo. La sua eccellenza nel laboratorio le ha aperto le porte a un’opportunità lavorativa nella nostra impresa sociale. Col tempo, ha anche trovato da sola una chiesa da frequentare regolarmente, entrando a far parte attiva della comunità. Attraverso questa rete, ha ottenuto una posizione volontaria presso la Biblioteca Biblica Nazionale, e in seguito, un impiego nel bar della biblioteca.

Dalla condizione di isolamento iniziale, questa ragazza è diventata completamente autonoma, arrivando a vivere da sola in un appartamento con assistenza limitata a poche ore alla settimana. Questo cambio radicale dimostra che, offrendo opportunità adeguate, le persone possono superare le proprie limitazioni. 

Quando abbiamo iniziato, l’unico modello esistente era quello delle grandi istituzioni, senza prospettive di miglioramento. Oggi, grazie all’introduzione di case famiglia e appartamenti condivisi, abbiamo reso possibile per molti vivere in autonomia. Negli ultimi anni, abbiamo persino iniziato a offrire appartamenti normali in affitto, consentendo una vita indipendente più integrata nella società. Il nostro programma consente ora alle persone di richiedere e ottenere appartamenti comunali, un cambiamento impensabile solo vent’anni fa, quando l’idea che settanta persone potessero vivere da sole a Riga sarebbe sembrata un’utopia.

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Suelen: Infine, Māris, hai un messaggio o un consiglio per chi vuole creare un'associazione simile?

Māris: Il mio consiglio è semplice: “Just do it”. Molte persone pensano troppo o hanno paura, ma non si è mai soli. Come le tre madri fondatrici della nostra associazione, scoprirai che c’è sempre qualcuno che condivide la tua causa e che il sostegno arriva quando ti impegni per realizzare qualcosa di significativo.

Attraverso questa conversazione con Māris Grāvis, Sitterabile desidera non solo evidenziare l’importanza dell’innovazione e della personalizzazione nell’assistenza ai minori con disabilità, ma anche ispirare e incoraggiare la condivisione di esperienze e prassi migliori. Il dialogo con figure di spicco come Māris ci ricorda che, unendo le forze e condividendo le conoscenze, possiamo contribuire significativamente a costruire una società più inclusiva e solidale. In questo percorso, ogni storia ha il potere di illuminare, ogni esperienza può insegnare e ogni voce ha il diritto di essere ascoltata.

Se fai parte di un’organizzazione impegnata a supportare le famiglie con bambini disabili e sei interessato a arricchire il nostro blog con i tuoi contributi, o se sei un genitore che vuole raccontare la propria esperienza, proporre domande o suggerimenti, ti invitiamo a metterti in contatto con noi tramite questo link compilando il modulo dedicato.

Questo è uno spazio creato appositamente per voi, dove, collaborando, possiamo incidere positivamente sulla vita dei bambini e delle famiglie che si confrontano con le sfide della disabilità.

Per ottenere ulteriori dettagli su come Sitterabile può supportare te e la tua famiglia, non esitare a chiamarci al numero +39 351 651 9164 oppure per maggiori informazioni compila questo modulo.

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Scegliere la Terapia Adatta per il Tuo Bambino Disabile

L'educazione e la cura di un bambino con disabilità presentano sfide uniche. Mentre ogni bambino è unico, esistono linee guida generali che possono aiutare i genitori a navigare nel complesso mondo delle terapie disponibili. Questo articolo fornisce una panoramica di ciò che i genitori devono considerare quando scelgono la terapia più adatta per il loro bambino.

1. Comprendere il Bisogno Individuale del Tuo Bambino

Prima di tutto, è fondamentale comprendere le esigenze specifiche del tuo bambino. Ogni disabilità ha un suo spettro e varia da persona a persona. È importante consultare professionisti della salute e dell'educazione per ottenere una valutazione dettagliata delle esigenze del bambino, che può includere terapie fisiche, occupazionali, del linguaggio, o interventi comportamentali.


L'osservazione quotidiana gioca un ruolo fondamentale: considera l'idea di creare un diario settimanale che documenti la routine del bambino e della famiglia. Non è necessario affidarsi sempre alla scrittura; potresti anche inviare un audio descrittivo che catturi i comportamenti osservati durante la giornata, i momenti di difficoltà o di gioia, e le modalità con cui il bambino esprime le sue emozioni ed i suoi bisogni. Mantieni un diario fisico per annotare i cambiamenti osservati nel tuo bambino. Queste preziose informazioni saranno di grande aiuto durante le visite dal pediatra o gli incontri con specialisti della riabilitazione. Nonostante le giornate di un genitore di un bambino con disabilità possano essere imprevedibili e faticosissime, è cruciale trovare un momento per organizzare e pianificare la settimana della famiglia.

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2. Esplorare le Opzioni di Terapia

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Dopo la fase di osservazione (che dovrebbe continuare durante le fasi di sviluppo del bambino) e dopo momenti di confronto con professionisti e con genitori con casi simili, è fondamentale esplorare le diverse opzioni terapeutiche. Ecco alcuni esempi di terapie in base a diverse disabilità:


a. Terapia del Linguaggio per Disturbi della Comunicazione


I bambini con disturbi della comunicazione, come il ritardo nel linguaggio o la disprassia verbale, possono beneficiare enormemente della logopedia. Questa terapia aiuta a sviluppare abilità di comunicazione, dall'eloquio alla comprensione linguistica e a migliorare la deglutizione.


b. Terapia Occupazionale per Disabilità Sensoriali e Motorie


La terapia occupazionale è ideale per bambini con disabilità sensoriali e motorie, inclusi quelli con disturbi dello spettro autistico o paralisi cerebrale. Questa terapia si concentra sul miglioramento delle competenze motorie, della coordinazione e sulla gestione delle attività quotidiane.


La terapia occupazionale si adatta per rispondere anche alle specifiche esigenze dei bambini con paralisi cerebrale, concentrando l'intervento su aree chiave. Include l'incremento delle capacità motorie, attraverso esercizi mirati per rafforzare i muscoli e migliorare la coordinazione. Si focalizza anche sullo sviluppo dell'autonomia nelle attività quotidiane, come l'alimentazione e l'igiene personale, e promuove l'uso di strategie e dispositivi compensativi per facilitare la gestione dei compiti quotidiani. Infine, sostiene lo sviluppo sensoriale per allenare i bambini a elaborare in modo più efficace le informazioni sensoriali.


c. Lo Sport Terapia Fisica per Disabilità Motorie


Per i bambini con disabilità motorie, come quelli con paralisi, difficoltà a camminare o a mantenere l'equilibrio, la fisioterapia è cruciale. Questa terapia mira a migliorare la forza, la mobilità e l'equilibrio. 

Dipendendo dalle funzioni motorie del tuo/a bambino/a, lo sport, così come il nuoto e il judo, sono altamente consigliati per migliorare il tono muscolare, la coordinazione, l’autostima. 


È importante fare sperimentare differenti opzioni di attività motoria al tuo bambino e osservare in quale attività dimostra maggiore interesse e contentezza. Non è consigliato escludere delle possibilità a priori. Nella disabilità, lo sviluppo va a rilento e non sempre si raggiungono gli obiettivi sperati nei tempi sperati perciò è importante la costanza. La chiave è fare un passettino alla volta e festeggiare ogni conquista.


d. Terapia Comportamentale per Disturbi dello Spettro Autistico


La terapia comportamentale, come l'Analisi del Comportamento Applicata (ABA), è spesso raccomandata per bambini con disturbi dello spettro autistico o tratti comportamentali simili all'autismo. Questa terapia si concentra sul migliorare comportamenti specifici, la gestione della frustrazione, l'attesa e sullo sviluppo di nuove abilità sociali e di base.


e. Terapie Basate sul Gioco per Disabilità Intellettive


Per bambini con disabilità intellettive, le terapie basate sul gioco, così come la psicomotricità, possono essere molto efficaci. Queste terapie utilizzano il gioco per migliorare le abilità cognitive e sociali. Poiché mimano situazioni reali della quotidianità e permettono di sviluppare competenze come l'espressione del pensiero attratto, critico e problem solving. Inoltre è un ottimo strumento per entrare in relazione, conoscere e sviluppare  i talenti del tuo bambino.


f. La Musicoterapia per Espressione Emotiva e Sociale


La terapia musicale è particolarmente utile per bambini che hanno difficoltà nell'espressione emotiva e nelle abilità sociali. Attraverso la musica, i bambini possono esprimersi in modo non verbale e migliorare le loro competenze sociali.


3. Coinvolgimento Attivo dei Genitori

La partecipazione attiva dei genitori è cruciale. Essere coinvolti nel processo terapeutico non solo offre supporto emotivo al bambino, ma permette anche ai genitori di imparare strategie utili da applicare a casa. La collaborazione con i terapisti è fondamentale per garantire che le terapie siano efficaci e adatte alle esigenze del bambino.

4. Valutazione e Adattamento Continuo

La terapia per bambini con disabilità non è un percorso lineare. È importante valutare regolarmente i progressi e adattare il piano terapeutico in base alle mutevoli esigenze del bambino. Non esitate a discutere con i terapisti eventuali modifiche o preoccupazioni.

5. Supporto Emotivo e Sociale

Oltre alle terapie specifiche, il supporto emotivo e sociale è vitale. Un ambiente amorevole e comprensivo può fare una grande differenza nello sviluppo di un bambino. È anche importante per i genitori avere una rete di supporto, per condividere esperienze e ottenere consigli.
Scegliere la Terapia Adatta per il Tuo Bambino Disabile1

Sitterabile: Il Tuo Partner Durante Questo Viaggio

Con Sitterabile, ogni passo nel viaggio diventa più leggero e pieno di speranza. Ci proponiamo come punto di riferimento per migliorare la qualità di vita delle famiglie. Tra i nostri valori ci sono empatia, serietà e innovazione.  


Con un impegno costante, creiamo soluzioni su misura per le esigenze di ogni famiglia, tra cui il servizio personalizzato di ricerca e selezione di babysitter specializzate per bambini con disabilità, e la gestione di questo blog informativo.


Il blog di Sitterabile è più di un semplice spazio informativo: è una comunità dove ogni famiglia con un bambino con disabilità può trovare un senso di appartenenza. 


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